Per la cara memoria di don Giacomo, come da due anni, il 19 del mese.

Francesco, don Giacomo, lo studio, un uomo

Cercavo una frase per la cara memoria di don Giacomo, come da due anni a questa parte, il 19 del mese. Le circostanza l’hanno trovata in queste parole del Papa, che l’esempio di Giacomo hanno reso più volte carne.

Da Piccole Note: Le idee, lo studio e la presenza

Nell’omelia della messa celebrata presso la Casa Santa Marta il 16 maggio, il Papa ha parlato della conoscenza di Gesù. Essa non si dà attraverso lo studio (anche se, certo, bisogna «studiare il catechismo» ); e ha affermato: «Alcuni hanno questa fantasia che con le idee, solo le idee, ci porteranno alla conoscenza di Gesù». Invece, ha ammonito Francesco: «Le idee sole non danno vita e chi va per questa strada di sole idee finisce in un labirinto e non esce più! È per questo che dall’inizio della Chiesa ci sono le eresie. Le eresie sono questo: cercare di capire con le nostre menti e con la nostra luce soltanto chi è Gesù. Un grande scrittore inglese diceva che l’eresia è una idea diventata pazza. E’ così! Quando le idee sono sole diventano pazze. Quello non è il cammino!».
Invece il Papa ha indicato tre porte per «entrare nel mistero di Gesù»: «Prima porta: pregare Gesù. Sappiate che lo studio senza preghiera non serve. Pregare Gesù per meglio conoscerlo. I grandi teologi fanno teologia in ginocchio. Pregare Gesù! E con lo studio, con la preghiera ci avviciniamo un po’… Ma senza preghiera mai conosceremo Gesù. Mai! Mai! Seconda porta: celebrare Gesù. Non basta la preghiera, è necessaria la gioia della celebrazione. Celebrare Gesù nei suoi Sacramenti, perché lì ci dà la vita, ci dà la forza, ci dà il pasto, ci dà il conforto, ci dà l’alleanza, ci dà la missione. Senza la celebrazione dei Sacramenti, non arriviamo a conoscere Gesù. Questo è proprio della Chiesa: la celebrazione. Terza porta: imitare Gesù. Prendere il Vangelo: cosa ha fatto Lui, come era la sua vita, cosa ci ha detto, cosa ci ha insegnato e cercare di imitarlo».

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